L’agricoltura italiana ha non solo una prevalenza di lavoratori autonomi e una forte componente di lavoratori anziani, ma è anche caratterizzata da un grande frazionamento delle imprese e da carenze in materia di sorveglianza sanitaria.
Una valutazione dei rischi sensibile all’evoluzione demografica dovrebbe tener conto degli aspetti legati all’età dei vari gruppi dei lavoratori, fra cui i possibili cambiamenti delle capacità funzionali e dello stato di salute nel caso degli appartenenti alla fascia con più di 50 anni. Ad esempio, per questi ultimi dovrebbe essere prestata maggiore attenzione ai requisiti di capacità fisica in relazione lavoro svolto, ai pericoli connessi al lavoro a turnazione, al lavoro in condizioni di temperatura elevata, al rumore ecc.”.
Se la grande maggioranza degli over 50 gode di buona salute fisica e mentale e può svolgere un’ottima attività fino a 65-70 anni, bisogna tuttavia tener conto più che della salute, delle capacità di svolgere il lavoro che cambia con l’età.
Se, ad esempio, i cambiamenti fisiologici legati all’invecchiamento riguardano principalmente i sistemi cardiovascolare e muscolo-scheletrico, esiste il rischio reale di mettere il lavoratore over 50 “in situazioni di sovraccarico durante lo svolgimento di lavoro fisico, come ad esempio la movimentazione o il sollevamento di carichi pesanti, oppure nello svolgimento di compiti fisici in posture non idonee”. Inoltre, i lavoratori più anziani “possono anche soffrire dei cambiamenti nelle capacità visive, riscontrando una perdita di diottrie, o una incapacità di mettere a fuoco a distanza o la modifica del visivo periferico in particolare durante il lavoro in condizioni di scarsa illuminazione o in prossimità di fonti di luce abbagliante. Molte attività lavorative prevedono la presenza di oggetti in movimento, sforzando sulla cosiddetta acuità visiva dinamica che è la capacità di mettere a fuoco oggetti in movimento. A partire dai 65 anni, si è meno capaci di vedere di notte, quando la leggibilità a distanza si riduce del 35%”.
E, in definitiva, per alcune attività dove le capacità visive possono essere importanti, è necessario “verificare il livello di acuità visiva dinamica per garantire il livello di sicurezza delle operazioni”.
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