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Sicurezza negli spazi confinati: alcune buone pratiche



Gli accedenti, i sorveglianti, i supervisori e gli addetti al soccorso devono essere informati e consci che è loro responsabilità applicare e far rispettare le norme e le procedure di sicurezza e salute per l’accesso in spazi confinati.

Prima dell’accesso devono essere eseguiti controlli al fine di prevenire potenziali pericoli associati con lo spazio confinato quali: l’isolamento di tutte le energie pericolose (tutte le fonti energetiche devono essere isolate, utensili elettrici e sorgenti luminose ecc.); il blocco e il “drenaggio” delle sostanze chimiche pericolose e dei gas, anche con applicazione procedura “Lockout – Tagout”; lo svuotamento e la pulizia dello spazio confinato e dell’area di lavoro posta nelle immediate vicinanze; i rischi di cadute (utilizzare un dispositivo di sollevamento meccanico per calare/recuperare gli accedenti da ambienti confinati verticali di dimensione superiore ai 2 metri in profondità).

Devono essere costantemente utilizzati dal personale accedente sia il vestiario che i DPI necessari per eseguire il lavoro nello spazio confinato.

Devono essere individuati, resi disponibili e testati prima dell’uso i mezzi di comunicazione (tra gli accedenti e il sorvegliante, tra il sorvegliante e gli addetti al soccorso).

Deve essere tassativamente rispettata la norma di non autorizzare mai l'accesso dei lavoratori a spazi confinati senza un'autorizzazione compilata, in assenza di un sorvegliante e delle istruzioni per il recupero degli accedenti in caso d’emergenza.

I compiti del sorvegliante per l’accesso ad uno spazio confinato devono essere definiti con chiarezza visto il ruolo nodale ricoperto da questo soggetto e cioè: il divieto assoluto di entrare nello spazio confinato anche in caso d’emergenza; mantenere un contatto costante ed efficace con gli accedenti e conservare un conteggio accurato degli accedenti effettivamente presenti nello spazio confinato; rimanere nei pressi dell'entrata dello spazio confinato sino a che l'accesso sia stato completato, o avvicendato da un altro sorvegliante addestrato; sorvegliare le attività all'interno e all'esterno dello spazio confinato per valutare il grado di sicurezza della permanenza degli accedenti (incluso il monitoraggio atmosferico quando si dimostra necessario); impedire l'accesso di personale non autorizzato nello spazio confinato; impedire lo svolgimento di attività nei pressi dell'entrata che potrebbero mettere in pericolo gli accedenti; ordinare agli accedenti di lasciare immediatamente lo spazio confinato qualora rilevasse una qualunque condizione che violi i requisiti del Permesso di Lavoro; far abbandonare lo spazio confinato agli accedenti che adottano comportamenti pericolosi o non rispettano quanto previsto a loro carico nel Permesso di Lavoro; ordinare agli accedenti di lasciare immediatamente lo spazio confinato qualora rilevasse una situazione all'esterno dell'ambiente confinato che può mettere a rischio gli accedenti operanti all’interno dello spazio confinato; sospendere i lavori e far abbandonare agli accedenti lo spazio confinato qualora non fosse più in grado di eseguire in modo efficace e sicuro tutti i propri compiti; dare il via a operazioni di soccorso e procedure di emergenza non appena comprendesse che gli accedenti devono essere prelevati dall'ambiente.

Per quanto riguarda la ventilazione, le buone pratiche consigliano quanto segue.

Il Supervisore dei lavori deve individuare preventivamente le modalità per assicurare una ventilazione salubre ed adeguata per l’accesso agli spazi confinati.

La ventilazione naturale deve essere ritenuta accettabile dal supervisore dei lavori se: l’atmosfera dello spazio confinato non presenta potenziali pericoli; il test sulla salubrità dell’aria nello spazio confinato indica una qualità dell'aria accettabile prima della ventilazione meccanica; le attività lavorative da svolgere all'interno dello spazio confinato non sono in grado di provocare un cambiamento nelle condizioni di qualità dell'aria.

Il supervisore dei lavori, quando la ventilazione naturale non è efficace o non è presente, deve individuare misure preventive e protettive alternative per rimuovere i contaminanti dall'aria e proteggere gli accedenti.

Nei casi in cui sia possibile che si concretizzi un rischio di atmosfera pericolosa (ad esempio, quando si devono effettuare lavorazioni a caldo all’interno dello spazio confinato), deve essere effettuato un monitoraggio continuo ed una costante ventilazione meccanica per garantire che la qualità dell'aria si mantenga accettabile.

Nello spazio confinato deve essere costantemente controllato che: il livello di ossigeno sia non inferiore al 19,5 % del volume e non superiore al 23,5% del volume; la concentrazione di gas combustibile non sia superiore al 10% del limite inferiore d'esplosione (LEL) di qualsiasi materiale combustibile presente nello spazio confinato; le concentrazioni di contaminanti tossici siano inferiori ai valori limiti di soglia indicati dall’ACGIH.

Il personale accedente, i sorveglianti, i supervisori ed il personale di soccorso devono avere effettuato una formazione sufficiente ed adeguata sui pericoli generici associati con gli spazi confinati e sulle modalità di accesso in questo tipo di ambienti.

Il supervisore dei lavori, in particolare, deve aver effettuato una specifica formazione riguardo la metodologia per eseguire una corretta taratura ed utilizzo degli strumenti di monitoraggio della qualità dell’aria e per l’interpretazione dei risultati.

Il supervisore dei lavori, prima di autorizzare l’accesso ad uno spazio confinato deve aver individuato, reso disponibili ed indicati nel Permesso di Lavoro: i DPI indispensabili per l’accesso; i dispositivi per il testing quantitativo; le apparecchiature necessarie per la comunicazione tra tutti i soggetti coinvolti; le adeguate attrezzature per il soccorso in caso d’emergenza.

Il supervisore dei lavori, se nello spazio confinato non può essere esclusa la formazione di atmosfere esplosive o infiammabili ed esplosive, deve prevedere l’utilizzo esclusivo di attrezzature, utensili, sistemi d’illuminazione, ecc. adeguatamente protetti e non in grado di costituire un innesco.

Il supervisore dei lavori, deve valutare preventivamente se, in caso d’emergenza sia: necessario procedere all’arresto degli impianti posti nelle immediate vicinanze dell’area in cui si è verificata la situazione d’emergenza; necessaria, in funzione della complessità dei lavori da eseguire nello spazio confinato, la presenza di personale esterno specialistico in grado di intervenire in


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